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Pellegrinaggio a Torino

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Nel giorno dell'Ascensione, giovedì 14 maggio, circa 150 fedeli della zona pastorale del San Salvatore, accompagnati dai loro parroci, si sono recati con tre bus a Torino dove, per il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, la Sacra Sindone è stata esposta all'adorazione dei pellegrini nel Duomo della città dal 19 aprile al 24 giugno.

Dopo essere partiti dai nostri rispettivi paesi alle sette del mattino di una giornata magnifica, siamo arrivati alle undici nella nuova chiesa del Santo Volto, progettata dall'architetto Mario Botta e costruita nel 2006 con la partecipazione della diocesi di Torino, che nel vasto complesso adiacente ha riunito i suoi uffici diocesani.

La Chiesa, con le sue sette torri alte 35 metri, è veramente grandiosa e la concelebrazione della Santa Messa dei nostri sacerdoti, a cui si è unita la parrocchia di Cadro con don Samuele, è stata particolarmente coinvolgente e ci ha preparati, unendoci fra noi e con Cristo, alla visita che avremmo fatto nel pomeriggio alla Sacra Sindone.

Al termine della Santa Messa, dopo le fotografie di gruppo, ci siamo recati nei giardini del palazzo reale di Torino, dove all'ombra di maestosi alberi abbiamo tranquillamente consumato il nostro pranzo, dal momento che la partenza del tragitto, che ci avrebbe portati nel Duomo, era prevista proprio da lì alle 15.30.

Il percorso di avvicinamento era preparatorio all'incontro con il sacro lenzuolo che, secondo la tradizione, avvolse il corpo di Cristo morto e dentro al quale lo stesso Cristo è risorto: siamo stati accompagnati da pannelli, che presentavano la vita e l'opera di quei santi che hanno vissuto in queste terre, fino ad arrivare a San Giovanni Bosco; e infine abbiamo sostato in una zona buia dove, in un breve video di grande efficacia comunicativa, ci veniva spiegato tutto quello che poteva essere utile alla comprensione di ciò che avremmo visto.

Senza ulteriori attese, siamo entrati poco dopo nel Duomo di Torino, in silenzio e nella normale semioscurità delle grandi e antiche chiese, fatto che permise a ciascuno, pur essendo immersi nella fiumana dei fratelli nella fede, di vivere nel raccoglimento la preparazione all'adorazione della reliquia.

All'interno del Duomo ci fu la prima vera pausa in attesa del nostro turno e, nel silenzio, la preghiera dei grandi e dei piccoli riscaldava e preparava i cuori e le menti al nostro momento di adorazione.

Ci disponemmo sul bordo di tre balconate, dove ciascuno poteva vedere perfettamente la Sindone lievemente illuminata nel buio e restare in orazione, come se fosse lì da solo, per forse 6-7 minuti.

Poi una voce, con grande devozione, ha accompagnato la nostra preghiera e la contemplazione di quel misterioso telo di lino con una breve meditazione sulla Passione del Signore, considerando le piaghe del suo corpo martoriato, la pace del suo Santo Volto umiliato, l'amore infinito per ciascuno di noi che l'ha fatto tanto soffrire. Poco dopo siamo stati invitati ad uscire.

La luce accecante del sole del pomeriggio nella grande piazza ci ha fatto riscoprire la verità della Resurrezione. E nei volti di amici e parenti, che erano quasi scomparsi ai nostri occhi mentre eravamo all'interno del Duomo, abbiamo gustato la gioia di essere insieme con tutti gli altri pellegrini: una delle tante grazie ricevute in questa bellissima giornata.